23 Maggio 2019

Nella terra di Palladio: storia di un incontro di gemellaggioo

Nella terra di Palladio: storia di un incontro di gemellaggioo

Incontro di gemellaggio tra il RC Milano Nord Ovest e il RC Norimberga
Vicenza/Bassano 23 – 26 maggio 2019
a testimonianza di un’amicizia che dura da anni e che si consolida nel tempo.

Giovedì 23 maggio. Milano-Bassano

Ore 14.30 ritrovo al pullman per noi milanesi, il RC Norimberga già ci aspetta a Bassano.

Poco prima di cena arriviamo al nostro albergo (Bonotto Hotel Belvedere) ad accoglierci troviamo il sorriso di Immo Bennewitz. Abbiamo poco tempo e poi si può dare ufficialmente il via alla tre giornate dell’amicizia.

L’albergo è carino e soprattutto si mangia molto bene, che in queste occasioni non è un particolare di poco conto. Dopo un aperitivo ricco di sfiziosità, ci accomodiamo ai tavoli per la cena di gala introdotta dai due presidenti dei rispettivi Rotary. Siamo ancora forse un po’ timidi gli uni con gli altri, ma basta poco perché gli sguardi e i sorrisi si facciano complici.

L’occasione è resa ancora più solenne dalla consegna da parte del Rotary Norimberga dell’ennesima Paul Harris al nostro socio Fabio Toldo e al nostro amico e socio onorario Immo Bennewitz che con questa ha raggiunto il traguardo massimo di riconoscimenti con i 3 rubini.

Venerdì 24 maggio. Bassano.

Dopo colazione ci incontriamo con le guide che come a scuola ci dividono per classi (tedeschi e italiani) e dopo averci munito di auricolare e radiolina ci accompagnano alla scoperta di Bassano, tranquilla cittadina mollemente adagiata sulle rive della Brenta. Noi come diligenti studenti seguiamo le spiegazioni facendoci sorprendere dall’antico borgo che con i suoi palazzi ci ricorda come questo fosse territorio della Serenissima. Senza accorgerci del passare del tempo e dello spazio percorso ci troviamo, non per caso, sul ponte chiamato “ponte degli Alpini” che purtroppo a causa di lavori non è possibile godere appieno, quindi ci rifacciamo con la visita alla storica Distilleria B. Nardini. Il solo profumo dei loro distillati ci inebria e ci prepara al pranzo che da lì a poco ci aspetta (pranzo al “Garage Nardini”).

All’appuntamento del pomeriggio arriviamo tutti riposati. Ca’ Erizzo, con i suoi musei, ci attende.

La villa, appena fuori le mura di Bassano, è un’oasi di tranquillità. Veniamo accolti in una piccola cappella dove ci viene raccontata con l’ausilio di video la storia del luogo e degli asparagi bianchi, una prelibatezza unica e tipica di Bassano. Successivamente visitiamo il museo dedicato a Hemingway che è stato ospite di queste mura quando era volontario per la Croce Rossa e il wild life museum con la sua esposizione unica nel suo genere messa insieme dal proprietario di Ca’ Erizzo Renato Luca, socio rotariano del RC di Bassano.

Fuori le sale dei musei si distende il parco, una vera e propria oasi di pace, che contribuisce a rendere l’edificio ancora più elegante.

Il tempo passa e l’ora di cena arriva. Gli asparagi fanno da padroni e regnano sovrani in tutte le portate. 

Tornati in albergo il bicchiere della staffa con tranquille chiacchiere ci aspetta prima di accompagnarci al sonno ristoratore.

Sabato 25 maggio. Vicenza

Sveglia presto e partenza per Vicenza con il pullman. Se il tempo il giorno prima ci aveva sorriso, oggi ha deciso di farci temere il peggio. Per fortuna il temporale che minacciava l’aria è scoppiato mentre eravamo per strada e al nostro arrivo tutto sembra essersi risolto.

I gruppi vengono ancora ricreati e le due classi ordinatamente si dividono e seguono le loro “maestre”. Vicenza ci appare subito nel suo splendore. L’architettura palladiana viene sottolineata nella sua classicità dal bianco dei materiali usati, e mentre noi passeggiamo rapiti davanti alla bellezza dei palazzi e della “basilica” non ci rendiamo conto del brusio di sottofondo dei vicentini che non rinunciano al loro rito del caffè del mattino perdendosi in chiacchiere. Sono queste a scandire il loro tempo non più gli orologi che noi siamo costretti a guardare per non arrivare tardi all’appuntamento per la visita del “teatro olimpico” costruito su progetto di Andrea Palladio e successivamente la sua morte portato a compimento dall’architetto Andrea Scamozzi.

Dopo un ottimo pranzo (Antica casa della Malvasia) proseguiamo il giro sul Monte Berico con la visita di due gioielli incastonati in un paesaggio da favola. Villa Valmarana ai Nani con i sui affreschi dei Tiepolo dalle tinte evanescenti e la Villa Capra Valmarana detta la Rotonda con la sua rigida e regolare architettura.

Al rientro il tempo che fino a quel momento ci aveva concesso una tregua con il sole si incupisce e di nuovo ci regala pioggia che però smette al nostro arrivo all’albergo.

L’ultima cena (ristorante Trevisani) è stata come i fuochi di artificio in una calma serata d’estate. Un’esplosione unica di sapori e profumi accompagnata dalla degustazione di grappe nella piccola cantina sottostante il ristorante. 

Il bicchiere della staffa era già pronto ad attenderci al rientro in albergo.

Domenica 26 maggio. Possagno

Partenza presto, oggi siamo tutti un po’ malinconici. Alcuni nostri amici non vengono con noi perché devono rientrare prima in Germania. Li salutiamo con la promessa di rivederci sempre uguali al prossimo incontro. Il pullman parte con qualche posto libero e dopo un pochino di strada arriviamo a Possagno, luogo natale dello scultore Antonio Canova. La visita al Tempio purtroppo ci è impedita per via di un evento che vede la chiesa coinvolta. Così andiamo subito a visitare la casa di Canova e la gipsoteca a lui dedicata e progettata dall’architetto Carlo Scarpa che è riuscito a costruire un luogo sospeso nel tempo e nella luce che evidenzia le singole opere dello scultore. Tutto è bianco, tutto è silenzio e bellezza.

La visita purtroppo dura poco e dobbiamo rientrare all’albergo per il rapido buffet prima delle nostre partenze.

I saluti sono sempre tristi e sinceri e soltanto in quei momenti ci si accorge di quanto il tempo passi veloce.

La promessa che ci siamo fatti è di rivederci ancora tutti insieme nel novembre 2020.

Margherita Ghirardi